19 novembre - MATILDE di MAGDEBURGO, mistica e beghina

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  1. fr. riccardo
     
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    19 nov. – MATILDE DI MAGDEBURGO,
    mistica e beghina (monaca)
    (Calendario Liturgico: COMMEMORAZIONE, colore liturgico del Tempo. Chiese: Anglicana)

    Tra l’XI e il XIV secolo sorse in Europa, nelle Fiandre, un grande movimento di rinnovamento spirituale, con le donne come protagoniste. Questo movimento spirituale di donne di ogni estrazione sociale, fu ispirato dal desiderio di condurre una vita di intensa spiritualità fuori dai monasteri, vivendo nella propria casa e nella propria città. Queste autentiche “donne di preghiera e carità”, anche per aiutarsi l’un l’altra, si stabilirono in case vicine formando piccole comunità in piccoli quartieri chiamati “beghinaggi”ai margini delle città e dei villaggi. Il primo di questi “beghinaggi” comparve a Liegi su iniziativa del presbitero Lambert la Bègue, che cercò di organizzarle in comunità, da cui il nome di “beghine”. L’appellativo “beghina”, assunse un connotato negativo con la persecuzione fatta dei frati domenicani, che fecero addirittura un sinodo contro di loro, per combatterle e cancellarne l’esperienza religiosa dall’Europa.. Le beghine hanno incarnato una delle esperienze di vita femminile più libere della storia. Laiche e religiose al tempo stesso, in totale indipendenza dal controllo maschile, familiare ed ecclesiastico. La libertà di cui godevano fu inseparabile dalla rete di relazioni che stabilivano primariamente tra loro, con Dio “sine medio”, e con il resto delle donne e degli uomini delle città in cui erano presenti. Nell’ambito della spiritualità, le beghine furono protagoniste di un’autentica ribellione contro il potere stabilito e pertanto contro la Chiesa, accusata di avere un potere temporale, che la allontanava dagli ideali evangelici. La loro lotta si inquadrò in un contesto religioso e cristiano, perché religiosa e cristiana era la società occidentale medievale. Le beghine cercarono forme di vita che permettesse loro di conciliare una doppia esigenza: quella di una vita monastica e quella di cristiane che vivono nel mondo, ai margini della struttura ecclesiastica. Questo atteggiamento portò allo scontro con l’ordine stabilito dalla Chiesa; una rottura che per le donne fu doppia: in quanto laiche e in quanto donne. In quanto donne perché dal punto di vista teologico erano considerate fisiologicamente e spiritualmente deboli, difettose nel corpo e nella forza morale e in quanto laiche, perché considerate incapaci, salvo pochissime eccezioni, di elevarsi a considerare la realtà spirituale. Tra le beghine emerge Matilde di Magdeburgo (1208?), nata da una famiglia nobile nella diocesi di Magdeburgo. Matilde, attratta dalla spiritualità delle beghine entrò da giovanissima in una loro comunità, ma per la persecuzione dei frati domenicani, come molte altre beghine, trovò rifugio presso il monastero di Helfta, dove nella compagnia di donne straordinarie e nella pace del cenobio scrisse opere tra le più belle della letteratura medioevale come: “Le Rivelazioni”, donandoci preziosi saggi sulla spiritualità monastica beghina. Matilde, grande mistica e beghina, viene ricordata dalla Chiesa d’Inghilterra in data odierna; morì nella pace monastica nel 1283 circa.

    Preghiera Propria (monaci arancioni)
    Signore nostro Dio,
    ti ringraziamo perché in Matilde e nelle sue sorelle beghine ci hai mostrato che il vento dello Spirito Santo soffia al di là delle barriere e degli ostacoli culturali e religiosi che gli uomini erigono e nulla può fermare la sua azione su cui noi abbiamo fede. Per Cristo, nostro Signore.
    - Amen.
     
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  2. IL VANDEANO
     
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1 replies since 18/11/2009, 08:07   1214 views
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